Un incontro tra cittadini europei, ancor
prima che europeisti,
quello che si è svolto ieri sera a Roma al Palazzo dell’Informazione con il
titolo ‘RigenerazioneEuropa, valori e opportunità’.
Questo
il clima che si respirava nel dialogo tra manager e giovani organizzato da Prioritalia, il
movimento per portare il contributo dei manager all’innovazione sociale, e Volt Italia, il primo movimento-partito paneuropeo transnazionale, presente in più
paesi d’Europa. Gli uni e gli altri, tra gli intervenuti e i tanti presenti in
sala, hanno condiviso esperienze professionali e sociali che vivono
quotidianamente in Europa, come se questa fosse una città qualsiasi della
nostra penisola.
Ne è uscito un messaggio forte in vista delle prossime
elezioni europee e in tempi di sovranismo imperante. Una presa d’atto di
un’integrazione europea troppo incentrata sul versante economico, che ha
comunque tanti aspetti da migliorare, e quasi per nulla decollato a livello
politico e sociale. Non una contrapposizione con chi l’Europa la vive, suo
malgrado, come entità distante e a volte nemica. Ma un segnale forte a lavorare
insieme per valorizzare e ampliare quello che ci unisce, piuttosto che dilatare
quello che viene artatamente presentato come dirimente e utilizzato a supporto
di un ritorno al passato insensato.
"Abbiamo organizzato questo incontro – ha detto Marcella Mallen, presidente della
Fondazione Prioritalia – in vista delle prossime elezioni europee per
affermare una visione d’Europa inclusiva e sostenibile. Un’Europa fondata sui
valori della conoscenza, dell’innovazione, della competitività e della
partecipazione civica. Lo facciamo insieme ai giovani di Volt che, vera novità
nel panorama politico-sociale italiano, sono il primo movimento-partito
paneuropeo transnazionale, presente in più paesi d’Europa, con un unico
programma, composto prevalentemente da giovani under 35. Con loro condividiamo
l’idea di Europa più forte, più democratica, con più opportunità e con più
diritti a partire da quello delle donne per riuscire a conciliare vita e
lavoro. Un’Europa che non guarda indietro, ma guarda avanti per un futuro
sostenibile".
“Dell’Europa – ha detto Luciano
Monti Università Luiss Guido Carli – abbiamo bisogno per muoverci in un
mondo dove ogni nostro singolo Stato europeo non potrebbe in alcun modo avere
voce in capitolo nelle linee guida della vita quotidiana e dello sviluppo
futuro. Siamo indietro su tanti fronti tutti determinanti per lo sviluppo:
competenze, infrastrutture, occupazione…Ma solo stando in Europa, certo
un’Europa diversa, possiamo ritornare in gruppo”.
E per stare in Europa e cambiarla, è emerso con forza, c’è
bisogno di tutti. Giovani e manager vogliono solo essere insieme a tanti altri
una forza propulsiva e inclusiva per creare veramente l’Europa che serve a
tutti gli italiani, ancor più ai troppi che oggi stanno peggio.
Un concetto di inclusione ribadito da Azzurra Rinaldi, Unitelma Sapienza, che ha detto: ”Usciamo dalla
rappresentazione falsa di un’Italia che non è un paese per giovani, perché non
ce la puoi fare, non hai opportunità e futuro. I giovani arrivano
all’Università impauriti e sfiduciati, condizionati da uno storytelling
assordante e falso. Per riprenderci il futuro abbiamo bisogno dei giovani e
dobbiamo farlo con i nostri giovani che non dobbiamo far fuggire, ma piuttosto aiutare
ad andare a conoscere l’Europa e il mondo per starci poi tutti come paese da
protagonisti. Il programma di Volt ha tanti punti che possono cambiare le carte
in tavola, ma vanno esplicitati e resi vivi e reali in fretta”
“Far parte di Volt vuol dire innovare la politica e le nostre
vite, perché – ha detto Livia De
Andreis, direttivo nazionale Volt – non siamo dei politici di professione:
siamo giovani professionisti, studenti e neo laureati. Per noi è una nuova
esperienza siamo carichi di energia e di voglia di fare bene. Siamo una novità
nel panorama politico italiano, ma anche europeo. Siamo il primo partito transnazionale,
ovvero lo stesso partito in vari paesi europei, con lo stesso programma che
abbiamo scritto in collaborazione con i vari Paesi. Ci stiamo già misurando con
il primo nostro obiettivo che, in realtà, è una sfida rispetto alle regole del
nostro Paese: partecipare alle prossime elezioni europee. Per questo stiamo
raccogliendo le firme, ne dobbiamo raccogliere 150mila, perché questa è la
regola che c’è in Italia. E le regole vanno osservate finché non si possono
modificare. Chiediamo solo una firma per poter portare anche il nostro
programma e i nostri valori europei nella politica italiana”.
“Dobbiamo uscire – ha detto Romano Benini, Università La Sapienza
– dal
mood delle colpe dell’Europa. Anche a livello di mercato del lavoro e di
politiche attive Germania e Francia hanno un sistema sviluppato negli ultimi
vent’anni che dovremmo avere anche noi e che lo stare in Europa dovrebbe facilitarci
a sviluppare e sarebbe utilissimo oggi. Facciamolo una volta per tutte e
prendiamo dall’Europa il tanto di buone che c’è”.
All’incontro, introdotto
da Mario Mantovani, consigliere
Prioritalia e vicepresidente Manageritalia, sono intervenuti anche: Luigi Ferrata, ASviS; Lorenzo Malagola, Fondazione De
Gasperi e Francesco Tombesi,
coordinatore VOLT Roma”.